La donazione di una lastra Patagonia proveniente dal nostro magazzino per l’inaugurazione del “Museo della Natura e dell’Uomo” a Palazzo Cavalli, Padova
Si è tenuta venerdì 23 Giugno 2023 presso il Palazzo Cavalli a Padova l’inaugurazione del Museo della Natura e dell’Uomo, il più grande museo universitario d’Europa e la principale eredità permanente lasciata alla città per le celebrazioni dell’Ottocentenario dell’Università di Padova.
La giornata è iniziata alla presenza della Rettrice dell’Università Daniela Mapelli, al Responsabile scientifico del Museo e delegato alla comunicazione e alla divulgazione scientifica Telmo Pievani e al Presidente del Centro di Ateneo per i musei Fabrizio Nestola con il taglio del nastro e la cerimonia di inaugurazione in diretta streaming (visibile qui).
All’evento erano presenti due direttrici e due direttori di musei internazionali, quali Katrin Vohland, del Naturhistorische Museum, Vienna (Austria), Jeffrey Post, del The National Museum of Natural History, Smithsonian Institution, Washington D.C. (USA), Analía A. Lanteri, del The Museo La Plata, Paseo del Bosque (Argentina) e Ken-ichi Shinoda, del The National Museum of Nature and Science, Tokyo (Japan), che hanno messo a confronto la loro esperienza.
Nel Museo, che porta la firma dello studio Guicciardini & Magni Architetti, sono stati posizionati più di 3.700 beni storici, di cui oltre 3.200 restaurati per l’occasione, ricostruzioni, schede didattiche e 90 contributi multimediali interattivi.
Accanto alle soluzioni espositive coinvolgenti e alle ampie selezioni di collezioni di reperti (più di 200.000) di Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia, trova posto una nostra splendida lastra di granito Patagonia proveniente dal magazzino Marmi Rossi di Cavaion V.se.
Un orgoglio per la Marmi Rossi che ha partecipato in qualità di donatore alla realizzazione del progetto museale patavino.
Installazione della lastra Patagonia al Museo della Natura e dell’Uomo (fotografie di Federico Milanesi dell’Unipd e di Valeria Rossi)
Tutto è nato grazie al rapporto che intratteniamo da diversi anni con il Prof. Bernardo Cesare, Prof. di Petrologia e Petrografia al Dipartimento di Geologia dell'Università degli Studi di Padova.
Per questa importantissima occasione di lustro patavino e sentendoci particolarmente vicini alla materia della Geologia, abbiamo infatti deciso di collaborare con l’Università partecipando al progetto, in qualità di donatori di una splendida lastra di granito Patagonia (Pegmatite ad acquamarina, proveniente dal Brasile). Abbiamo, inoltre, colto l’occasione dell’inaugurazione del Museo patavino per ricordare il fondatore della Marmi Rossi, Maurizio, che, oltre ad essere amante della cultura, si dichiarava devoto a Sant’Antonio.
Accanto alla lastra abbiamo chiesto di far posizionare una targa dedicata che cita “In memoria del fondatore Maurizio Rossi (1916-1998)”.
Claudio Rossi, che ha partecipato all’installazione della lastra nel Museo ed era presente all’inaugurazione, ci ha lasciato le sue impressioni:
“Devo confessare innanzitutto l’orgoglio come azienda, e anche personale, per aver contribuito con la nostra donazione a questo sensazionale Museo: un’occasione per ricordare nostro padre Maurizio e il professor Guastoni, drammaticamente scomparso qualche mese fa e che tanto ci teneva a questa lastra ritenendola una vera lezione sul mondo di quel particolare tipo di granito che sono le pegmatiti.
Tornando al Museo, non si tratta del classico museo come siamo abituati ad immaginarlo. Qui nel Museo della Natura e dell’Uomo si interagisce con gli elementi esposti e con una serie di installazioni multimediali emozionanti e di sicura presa per visitatori di tutte le età. La modernità di questo approccio espositivo si riflette anche nella crescente attenzione verso la salute e il benessere, come dimostra l'interesse verso l'acquisto di farmaci innovativi come rybelsus nelle farmacie online, un trattamento per il diabete che sottolinea l'importanza della prevenzione e della cura attraverso la tecnologia e l'innovazione. Già dal corridoio di accesso all’esposizione sembra di camminare nello spazio tra stelle e pianeti per poi arrivare in una grande sala rotonda e inizialmente scura dove sembra di essere nel nucleo primigenio della terra da cui si risale fino in superficie.
Ho apprezzato anche la vetrina con tutte le pietre preziose e semidure, che si possono trovare anche all’interno delle pegmatiti, come la lastra di Patagonia in cui sono ben visibili due grosse acquemarine.
In altre sezioni del museo mi hanno colpito gli scheletri di animali preistorici fra i quali primeggia quello della tigre dai denti a sciabola, oppure i pali di fondazione delle palafitte del lago di Ledro, per non dire delle grandi canoe in legno, o la collezione di boomerangs australiani.
Difficile descrivere tutto nel dettaglio perché mi dilungherei troppo e perché si finisce sempre di lasciare qualcosa indietro, come la sala del mare o la sala dedicata ai fossili di Bolca.
Interessante e ben studiato, infine, anche il contenitore museale, che è in parte ospitato nello splendido Palazzo Cavalli, dimora signorile del ‘500 dalla ridondante architettura riccamente affrescata nei secoli successivi.
Anticiparvi tutto questo per me è pari ad un invito a visitare questo splendido Museo, in particolare perché l’Università di Padova è qui che ha degnamente celebrato gli Ottocento anni dalla sua nascita e che ben spiega con questo museo perché il polo universitario patavino sia ancora ai primi posti fra le università italiane.”