Di fronte a marmi e graniti ricchi di linee, disegni e tratteggi ci sentiamo spesso chiedere: “Ma quello è un fossile?”. Dal punto di vista geologico, se stiamo guardando una lastra di marmo o di granito, ciò non è possibile. E se quello che vediamo è davvero un fossile, allora non siamo di fronte a marmo o granito.
Ci sono però altre pietre naturali (spesso definite come ‘marmi’) che contengono al proprio interno fossili di origine animale o vegetale. Allo stesso modo, diversi graniti presentano dettagli decorativi che sembrano a tutti gli effetti dei fossili.
L’origine movimentata di pietre e marmi contenenti fossili
Immaginate una laguna tropicale, ma non come appare a chi ha la fortuna di viaggiare in località esotiche: immaginatela qualche decina di milioni di anni fa. Immaginatela popolata di pesci, piante, alghe e conchiglie. Immaginate anche la barriera corallina.
Poi immaginate i cicli di vita di questi esseri viventi che nuotano, mangiano, si riproducono e alla fine muoiono, cadono sul fondo e vengono coperti dalla sabbia e dal fango che incessantemente si depositano col moto ondoso.
E poi immaginate terremoti… incredibili movimenti tellurici senza precedenti. Il mare che si ritira e il fango compattato e pressato dai cataclismi, che lentamente solidifica imprigionando gli scheletri di crostacei e conchiglie.
Passano milioni di anni in queste condizioni e poi arriva un essere di per sé insignificante nella storia geologica della terra che taglia questo fondo marino, che è diventato nel frattempo roccia ed è stato spinto in alto dai movimenti della crosta terrestre. Questo essere insignificante si chiama uomo e, in breve, vi abbiamo appena descritto la nascita di quelle pietre e di quei marmi che portano al loro interno dei fossili e che oggi adornano palazzi, case e chiese.
Marmi con fossili… che non sono marmi
Tecnicamente, se ci trovate dei fossili allora non si tratta di marmo. Il marmo con fossili al suo interno, in senso stretto, non esiste, perché i marmi hanno subito una trasformazione chimico-fisica che porta a non riconoscervi più le forme originali dei minerali esistenti.
Esistono tuttavia diverse pietre naturali, comunemente chiamate “marmi” e correntemente presenti all’interno dei nostri magazzini, sulle cui superfici i fossili sono presenti e visibili: dettagli che aggiungono bellezza e mistero ad un pavimento, un rivestimento o un tavolo.
Nelle nostre zone è il Rosso Verona a farla da padrone con le sue ammoniti.
Nel nostro magazzino spicca certamente il Pierre Blue, ricco di gigli di mare fossili, ma anche il Daino Imperiale, dalla Sardegna, e nei marmi spagnoli quali Nero Marquina, Crema Luna e Crema Marfil non è infrequente scoprire profili di conchiglie bivalve.
Anche se non evidente, pure nei travertini si possono ritrovare forme fossili come conchiglie e foglie.
È bello lasciarsi rapire dalla bellezza e dai dettagli dei materiali naturali che le nostre lavorazioni sanno valorizzare.
Graniti con fossili… che non sono fossili
Oltre ai marmi, esistono un’altra serie di materiali con inclusioni molto belle di cui qualcuno ci chiede: “Ma sono fossili?”
Se si tratta di graniti o similari, la risposta è no, nel granito non ci possono essere fossili. Il motivo è semplice: il granito è lava vulcanica che si è raffreddata lentamente all’interno della crosta terrestre.
Quei dettagli che sembrano fossili, all’interno dei graniti, hanno in realtà una diversa origine, seppure sempre completamente naturale. Vediamolo nel dettaglio scorrendo in rassegna alcuni di questi materiali di indubbia bellezza.
Il Brown Silk, ad esempio, che prende il nome dalla seta per il modo in cui appare: una specie di morbida coperta con tutte le sue pieghe. Si notano sulla superficie delle specie di conchiglie argentee, che sembrano generare movimenti a spirale. Ma sono “solo” noduli di quarzo attorno ai quali si è rappresa la fluidità della lava.
E avete mai visto il Black Ice? Su un fondo fra il grafite e il nero, una serie di segni incisi si intersecano in tutte le direzione creando una sensazione di bellezza e mistero. Questi “graffi” sono del tutto naturali e non rappresentano testimonianze fossili, ma il colpo d’occhio è veramente d’effetto.
Rimanendo ancora sui materiali neri, o quasi, ecco il Black Grafite, che sembra un mare scuro percorso da banchi di avannotti fossili. Oppure il Matrix, che esprime al meglio la propria bellezza con la satinatura, la quale mette in risalto i noduli che ne costituiscano l’interessante trama.
Tanti altri sono i graniti che potrebbero sembrare costituiti da fossili: l’Azul Noche, o il Coffee Brown, il Donatello, oppure il Flake Brown. In questi casi quelli che sembrano fossili altro non sono generalmente che noduli di quarzo o di minerali vari che non si sono completamente fusi.
Dettagli che raccontano storia e natura di un materiale
Perché parliamo di fossili, allora, se i “marmi” che li contengono sono in realtà rocce sedimentarie, mentre quelli contenuti nei graniti non sono realmente fossili?
Ne parliamo perché questi dettagli (che siano fossili, o forme e colori di altra origine creati dalla natura all’interno delle pietre) aggiungono bellezza, fascino e narrano la storia del materiale che ci siamo messi in casa come pavimento, o rivestimento, oppure come piano cucina o top bagno.
Il prodotto naturale racconta natura, storia e tradizioni. Nessun materiale sintetico potrà mai fare tanto.